Azzardo un

M.W.

quote:

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Non può essere esposito, se nessuno l'ha citato...
Ha detto anche che lo conosciamo molto bene a Capo d'Orlando.

Azzardo un

M.W.

Edited by - Ultimo on 31/08/2005 16:06:42

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M. W. l'anno scorso ha fatto pietà

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Chieu!!!

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Secondo me M.W. da italiano in LegaA ci può stare benissimo!

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- QS -

Parlare con Alessandro Abbio fa sempre piacere. Perché «Picchio» è un ragazzo pulito che ha le orecchie piene di sapone. E, continuerebbe De Gregori, non distingue più la regola dall’eccezione. Ma, in questo caso, è lui l’eccezione. È tornato in Italia dopo tre stagioni in Spagna (due con il Pamesa Valencia con cui ha vinto l’Uleb Cup, l’ultima con il Granada), proprio nell’estate in cui i migliori azzurri se ne sono andati dalla serie A. Lui che della Virtus Bologna è un’icona vivente visto che ha vinto 3 scudetti (1995, 1998 e 2001), due edizioni dell’Eurolega (1998, 2001), una Supercoppa (1995) e quattro Coppe Italia (1997, 1999, 2001 e 2002) e soprattuto era il capitano nell’anno del Grande Slam e che alla Virtus sarebbe voluto fortissimamente tornare.

V NERE SENZA CUORE Ma non sempre tutte le favole hanno il lieto fine. «Sarebbe stato un bellissimo modo per chiudere la carriera, ma nessuno mi ha chiamato - racconta Alessandro dalla sua casa bolognese - mi hanno invitato alla festa per la promozione, ma nessuno si è maii più fatto sentire, almeno così mi ha detto il mio agente, Vittorio Gallinari». E lo stesso procuratore (grande ex dell’Olimpia Milano) lo conferma: «Ho parlato con la Virtus, ma loro hanno detto che Abbio non gli interessava. Una scelta senza cuore, anche perché ultimamente le bandiere se ne vanno dalle squadre, mentre lui voleva tornare». Ma Picchio, di certo, non molla. La voglia di giocare, soprattutto in Italia, è molta: «Lo cercano Biella, Teramo, Capo d'Orlando e soprattutto Livorno dove ritroverebbe il suo amico Bucchi - continua Gallinari - oppure potrebbe aspettare ancora la chiamata di una squadra di prima fascia».

VOGLIA DI SERIE A Ma Picchio non si è lasciato scoraggiare dalla scelta senza sentimento della Virtus. «Sono tornato in Italia per giocare in serie A. Preferibilmente vicino a casa. La Virtus non mi vuole? Vorrà dire che andrò da un’altra parte. Di opzioni ne ho parecchie, alcune anche all’estero, ma dopo tre stagioni in Spagna avevo voglia di tornare a casa mia, di riassaggiare la serie A e i ritmi di casa nostra. Anche perché i due anni a Valencia sono stati di ottimo livello, mentre la scorsa stagione a Granada si lottava per non retrocedere e, anche se alla fine ce l’abbiamo fatta, non è stata un’annata semplicissima».
FUGA DI CERVELLI Alessandro Abbio ha preso, quindi, l’autostrada in direzione contraria, rispetto a quella percorsa dai vari Basile, Marconato, Pozzecco che hanno lasciato la serie A per lidi più remunerativi. «Io ho 34 anni, mentre loro sono all’apice della loro carriera. E poi scusa, come si fa a rifiutare un contratto milionario che nessuno ti proporrebbe in Italia, sarebbe assurdo. Hanno fatto benissimo ad accettare l’offerta del Barcellona che è una delle migliori squadre europee, in quello che è il miglior campionato del Vecchio Continente e avranno la possibilità di vincere l’Eurolega. Il Poz ha scelto la Russia per i soldi e, comunque, anche lì, il livello è alto. La scorsa stagione, senza che io mi fossi mai proposto, mi è arrivata un’offerta dalla Russia per una cifra che in Italia non prenderò mai. Però io ho un figlio e non posso pensare di portarlo nel gelo e in una cultura completamente diversa dalla nostra». È innegabile, comunque, che la perdita di alcuni dei migliori azzurri e di molti degli stranieri più forti, abbia comportato un calo della qualità del campionato italiano, come conferma lo stesso Abbio: «È anche un discorso di disponibilità economiche. Ora i club fanno i salti mortali. Invece di prendere grandi nomi, preferiscono scommettere su giovani poco conosciuti, nella speranza che possano esplodere. Una volta la serie A era un punto di arrivo per grandi nomi, ora sta diventato un trampolino di lancio per giovani promettenti. Ma la tendenza può cambiare. Magari limitando gli stranieri e dando più spazio ai giovani, senza aver paura di bruciarli, perché il pericolo non esiste. Ad esempio avrei dato più spazio a Belinelli, uno che in finale ha fatto i numeri, ma non è stato considerato per la Nazionale».

AZZURRO INTENSO E Alessandro Abbio ha scritto pagine importanti del basket italiano, non solo in maglia Virtus, ma soprattutto con quella della Nazionale, vincendo l’argento agli Europei di Barcellona nel ’97 e l’oro a quelli di Parigi nel ’99. «L’ultima esperienza con la Nazionale non è stata bellissima, visto che sono stato uno degli ultimi ad essere escluso prima delle Olimpiadi di Atene. Quest’anno sapevo di non essere in lizza e non ho sofferto più di tanto. Sarà un Europeo di altissimo livello, con squadre fortissime come Serbia, Slovenia e Turchia. Di certo dopo la grande sorpresa delle Olimpiadi gli avversari non si faranno trovare impreparati e di certo non sottovaluteranno l’Italia. Il mio pronostico? Se dovessero arrivare nei primi cinque sarebbe un buon risultato».
ALBERTO AMBROGI

F.O.

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M. W. l'anno scorso ha fatto pietà

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Chieu!!!

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è riferito al mio mex o a M.W.?

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anche se io preferirei cmq il play americano

Forza orlandina da sempre e per sempre

Io piuttosto, alla luce dei fatti, avrei tentato di tenere Hoover. Cmq, fiducia allo sceriffo... secondo me ci sorprenderà!!!

Roseto: ritorna Leo Busca
Leo Busca
(Foto LegAdue)Era nell'aria dopo la notizia ufficiale della risoluzione contrattuale tra Leo Busca (180 cm, 33 anni) e la Carife Ferrara: manca l'ufficialità, ma il regista padovano sarà un giocatore di Roseto nella prossima stagione.

Dopo un solo campionato con gli estensi, Busca non rientrava più nei programmi del coach Dalmonte, e ritorna nella città che lo ha visto protagonista in due stagioni di Serie A2 dal 1998 al 2000, esperienza culminata con la promozione nel massimo campionato.

Poi due anni a Udine ed altrettanti a Messina, con una finale promozione persa con Teramo e una sciagurata retrocessione con la società in preda ai debiti. Per lui, però, la soddisfazione di aver vinto la classifica degli assist con 4.9 davanti a Gianmarco Pozzecco e Tyus Edney.

Il giocatore, che fifmerà per un anno, dovrebbe aggregarsi ai nuovi compagni nella giornata di sabato. Per lui 8.3 punti, 3.9 assist (4° assoluto, 1° italiano della LegAdue) e 2.9 rimbalzi in maglia Carife.

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