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orlandino.it News - mercoledì 7 aprile 2004 at 08:10
Via alla campagna "Bacia un vigile urbano".

Oggi 7 Aprile - Giornata mondiale della sicurezza stradale, promossa dall'Organizzazione mondiale della Sanita'. Obiettivo dell'iniziativa e' un giorno senza morti e feriti nelle strade. Proviamoci!!!

"Il 7 aprile né morti né feriti sulle nostre strade”: è l’appello lanciato dall’Automobile Club d’Italia per tale occasione.
L’invito è stato accolto immediatamente dall’ambiente delle due ruote, che troppo spesso ha pagato e paga un prezzo molto alto per la stoltezza degli automobilisti e dei motociclisti, in gara ma soprattutto in allenamento.
Da tempo la FCI è impegnata sul fronte della sicurezza, e grazie al dialogo attivo e fattivo con le autorità competenti, sono stati ottenuti risultati importanti, primo fra tutti, sul piano normativo, il riconoscimento delle scorte tecniche e la sospensione temporanea del traffico al passaggio delle corse."

La F.C.I. intende aderire alla “Giornata Mondiale” della Sicurezza Stradale del 7 aprile prossimo.
Da segnalare che in un anno i morti sulle strade sono il flagello quantitativo superiore in assoluto a tutti i fenomeni di mortalità. L’iniziativa promossa dall’organizzazione Mondiale della Sanità, sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha trovato l’adesione nel nostro Paese dall’Automobile Club d’Italia da sempre impegnata su questo fronte.
L’A.C.I. è il punto di riferimento organizzativo delle molteplici iniziative. In un incontro che si è svolto la scorsa settimana tra F.C.I. e l’A.C.I. si sono individuate delle iniziative comuni volte alla sensibilizzazione del problema.L’appello per il 7 aprile si riassume in uno slogan “Né morti né feriti sulle strade”.
Quale messaggio può essere più forte per salvaguardare uno sport che si svolge prevalentemente sulle strade? Da tempo la F.C.I. è impegnata sul versante della sicurezza. Abbiamo sollecitato e ottenuto delle circolari Ministeriali e modifiche di legge in materia, non certo come soluzione di tutti i problemi, ma per consentire al nostro sport di essere praticato nel modo meno rischioso possibile.
Sappiamo bene che il problema esiste nelle manifestazioni ciclistiche organizzate. Ma non solo. Soprattutto nelle fasi di allenamento, i ciclisti sono maggiormente esposti ai problemi del traffico. I tempi dettati dalla concorrenza economica entrano sempre più in contrasto con il comportamento e le esigenze di chi usa la bicicletta per sport e nel tempo libero.
La F.C.I., sollecitata anche dall’Unione Ciclistica Internazionale, vuole partecipare alla giornata del 7 aprile, costruendo in via preventiva del materiale di sensibilizzazione all’insieme del nostro movimento ma soprattutto ad alcuni interlocutori importanti per il problema della Sicurezza.
L’obiettivo di coinvolgere le Autoscuole sarà raggiunto tramite la disponibilità dell’A.C.I. e di altre Associazioni. Infatti tutte le sedi presenti sul territorio Nazionale riceveranno del materiale informativo sul rispetto dei regolamenti e delle leggi in materia di Sicurezza dei ciclisti.
Avremo la possibilità di comunicare le norme comportamentali degli automobilisti tra “l’inizio e fine gara ciclistica”. Per quanto ci riguarda sarà l’occasione per sollecitare l’accoglimento di una proposta di modifica del codice della strada in materia “di allenamenti organizzati”. Il 4 aprile è la giornata nella quale tutte le categorie federali entreranno in attività: dai professionisti ai giovanissimi.
Nel corso delle gare, le società avranno a disposizione del materiale di informazione e di sensibilizzazione sul tema della Sicurezza.
L’obiettivo sarà quello che anche la RAI e le molteplici reti televisive private si associno ai valori della giornata del 7 aprile. Il risultato che l’organizzazione Mondiale della Sanità è quello di non aver nessun morto nel corso della giornata. Un risultato che permetterebbe di credere che è possibile evitare i numerosi morti sulle strade o almeno evitare il flagello attuale.
Per la F.C.I. la settimana che va dal 4 all’11 aprile prossimo, dovrà essere inoltre l’occasione per dire alle varie istituzioni locali che a volte si comportano non sempre con la stessa sensibilità nei confronti del ciclismo (vedi autorizzazioni alle gare, chiusura al traffico, ordine pubblico, rapporto con chi usa la bicicletta per vari fini e così via) che il problema è generale e tutti noi dobbiamo fare il massimo perché anche se anche solo una vita umana dovesse essere salvata, lo sforzo di ognuno di noi non sarà stato vano.


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