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Gazzetta del Sud - martedì 7 febbraio 2006 at 08:59
I dipendenti della società d'ambito - Lavoratori senza stipendio. I cittadini di trentatré comuni dei Nebrodi contestano il caro bollette dei rifiuti.

Da un lato i cittadini di trentatré comuni dei Nebrodi che contestano il caro bollette dei rifiuti e dall'altro l'Ato Me 1 , la società d'ambito che ne richiede il pagamento e che, in deficit di cassa, non può pagare gli stipendi di decine e decine di lavoratori addetti alla raccolta e smaltimento dell'immondizia.
Così l'etica, cioè i bisogni delle famiglie dei lavoratori Ato, costrette a confrontarsi con la dura vita di ogni giorno, entrano di forza in un dibattito pubblico che sinora di giustizia sembra non aver avuto nulla, visto che il nuovo soggetto gestore non solo non è riuscito ad ottimizzare il servizio dal punto di vista economico, ma lo ha reso molto più caro; e così ha provocato uno scontro tra due categorie di cittadini che nessuno avrebbe voluto innescare. Da un lato i lavoratori dell'Ato, senza stipendio, e dall'altro migliaia di utenti che dovrebbero pagare, tramite la definizione delle bollette , gli stipendi ai lavoratori ma che per l'entità delle somme richieste non riescono (in tanti) a farlo.
Di questo ed altro si è discusso a Capo d'Orlando nell'assemblea dei comitati civici anti- Ato e si è arrivati nella determinazione di chiedere lo slittamento della bolletta che scade il prossimo 10 febbraio e quindi di rimodulare le tariffe secondo alcune indicazioni che il comitato stesso ha trasmesso ai vertici della società d'ambito. Il consiglio d'amministrazione dell'Ato oggi dovrebbe decidere sulla proroga, ma se la sentirà di agire da solo oppure chiederà il conforto dell'assemblea dei soci (i trentatré sindaci dei comuni che ne fanno parte)? Se così fosse, le speranze di un rinvio del pagamento della bolletta sarebbero zero poiché per una convocazione anche d'urgenza servono dei termini temporali, impensabili a tre giorni dalla scadenza della bolletta.
Queste in sintesi le richieste del "comitAto" di Capo d'Orlando: «ancoraggio dei costi complessivi dell'anno 2005 ai costi totali dell'anno 2004 (al fine di potere dare esecuzione al deliberato dell'assemblea dei soci dell'Ato Me1 del 6 dicembre 2005); richiesta di compartecipazione del Comune di Capo d'Orlando ai costi complessivi dell'anno 2005; ripartizione dei costi del 2005 in regime Tarsu, nel rispetto del principio di gradualità previsto dalle norme transitorie delle vigenti disposizioni di legge in materia di gestione integrata dei rifiuti».
Intanto, il coordinamento del comitato ha comunicato l'indizione di un'altra assemblea popolare per il 10 febbraio nel caso di una risposta negativa da parte dell'Ato

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