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Gazzetta del Sud - martedì 7 febbraio 2006 at 08:56
Orlandina, manca il leader - Pugno di ferro del presidente Sindoni per provare a risolvere la situazione? In campo e nello spogliatoio la squadra è priva di un giocatore di carisma capace di guidare i compagni.


L'Upea, alla settima sconfitta consecutiva, non riesce stavolta ad aggrapparsi ai risultati arrivati dagli altri campi e la situazione in classifica è molto più preoccupante di quel che si potesse immaginare un mese fa. Capo d'Orlando vantava un vantaggio di sei lunghezze su Avellino che gli irpini hanno definitvamente annullato con la strepitosa vittoria conseguita con la Benetton Treviso mentre resta indietro la sola Viola con l'ex paladino Rolando Howell tornato ai fasti di recente memoria nella gara che Varese ha vinto a Reggio Calabria. Ma non basta. Questa che è appena iniziata con il primo allenamento è una settimana quanto mai delicata in casa-Orlandina. Per prepararsi nel migliore dei modi all'appuntamento di Livorno, che vale una buona fetta di salvezza considerato che gli scontri diretti a questo punto risulteranno decisivi, coach Giovanni Perdichizzi, confermatissimo dalla società malgrado “vox populi” abbia fatto credere il contrario anche ieri, dovrà riconquistare il gruppo. Un gruppo che non ha un leader nello stanzone dello spogliatoio perchè lo straordinario Carter è troppo “bravo ragazzo” per farsi sentire dai compagni. «Ricordo - disse Perdichizzi tempo fa - che lo scorso anno, quando vincemmo con Osimo fuori casa, sbagliammo nell'ultima azione non commettendo fallo su un loro tiratore. Se avesse segnato dall'arco, ci avrebbe portato al supplementare essendo l'Orlandina in vantaggio di soli tre punti a 4'' dalla fine. Andò bene ma, nello spogliatoio, Brian Oliver alzò la voce con chi doveva fare quel fallo. Eppure avevamo vinto lo stesso ed eravamo primi». Ecco chi è il leader in un gruppo, quello che a questa Upea avrebbe fatto comodo, dentro e fuori il parquet, per scuotere i compagni quando le cose vanno male. E soprattutto per non assistere a certi spettacoli o provocazioni viste sabato sera contro la Virtus Bologna. Qualcosa non va all'interno di questa squadra e il discorso prescinde dalle pure considerazioni tenico-tattiche. Da quando è iniziato il girone di ritorno un gruppo che aveva sempre lottato, tenendo testa a Milano e Fortitudo Bologna fuori casa e sfiorando il successo nelle tante gare perse al fotofinish, si è sfaldato e sembra non avere più tanta voglia di lottare. Contro Roseto non erano sfuggite a tanti appassionati le lacrime di Janicenoks e Jelic dopo la sconfitta. Al termine della partita con Virtus solo Carter ha chiesto scusa al pubblico, immolandosi per tutti. Quindi una “ricomposizione” tra le quattro mura, prima del difficile match del “PalaAlgida” con i labronici sembra fondamentale per provare a risolvere la situazione. Lo staff dirigenziale si è riunito nella sede sociale per esaminare cosa non va. E adesso entrerà in scena il presidente Enzo Sindoni (non è escluso qualche provvedimento): il pugno di ferro è necessario prima che sia troppo tardi.

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