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Gazzetta del Sud - venerdì 18 novembre 2005 at 08:38
Stasera al “Pentimele” si gioca l'inedito derby del Sud tra due squadre in cerca di rilancio Viola-Upea, il bello della prima volta.

Esattamente a metà strada tra la l'ansia da risultato e la voglia di far bella figura. Si posiziona qui il primo derby tra Viola e Orlandina, sfida tra tradizione e noviziato in massima serie. Gara da mille e una notte, in un “Friday Night” di Sky3 (ore 20.30) condito di brividi ed emozioni, durante il quale ogni istante sarà da immortalare o dimenticare. Sarà il derby dei dubbi, che stavolta non sono pretattica per evitare vantaggi all'avversario. Il nodo-Praskevicius sembrerebbe destinato a non sciogliersi prima di stamani, ma appare fin troppo aggrovigliato per fare in tempo ad incipriarlo e presentarlo in una sfida disagevole, dove necessitano nervi pronti e muscoli torchiati, altrimenti fai danni. In casa Viola la situazione è ancora più delicata. Durante la settimana coach De Raffaele ha dovuto fare i conti con tanti infortuni che hanno condizionato l'avvicinamento. Anche ieri Zig e Giovacchini sono rimasti sul lettino dell'infermeria, difficilmente saranno presenti stasera in pantaloncini e canotta. Su Yarbrough e Guyton resta invece solo qualche tentennamento, ma le ultime sedute sembrerebbero un preludio all'arruolamento. Arriveranno tanti tifosi dalla Sicilia, non mancherà neanche il caloroso sostegno locale. Cinquemila anime sarebbero un punto di partenza importante, quantomeno per dimostrare che nonostante la diretta Sky, ce ne stanno ancora tanti che reputano più avvincente ammirare dal vivo la bellezza del basket. Accomunate da una certa sofferenza in vernice, i quintetti sono garanzia di ritmi iperbolici. L'equilibrio lo sposterà quindi la trazione posteriore. Occhio ai “bombardieri”, pronti a sfruttare ogni millimetro. Capin-Guyton-Yarbrough di qua, Perry-Carter-Janicenocks di là. A spuntarla, non chi farà il fenomeno, ma chi sbaglierà meno. Resterà poi da cancellare il grande punto interrogativo in area pitturata, dove la Viola dovrebbe avere qualche freccia in più se Praskevicius dovesse restare a guardare. A spostare l'ago della bilancia sarà invece l'intensità e la concentrazione, doti da cui è impossibile prescindere se si vuol guardare senza tante apprensioni al resto del torneo. Entrambe attraversano un periodo d'indigenza, maturato diversamente e scaturito da un calendario che, alla luce della breve storia già scritta, non ha certo strizzato l'occhio. Tra le due, ha più da lamentarsi la Viola, che non ha avuto ancora passeggiate, ammesso che quest'anno ve ne siano. Resta nei reggini il rammarico di aver dato l'impressione di un treno lanciato, poi uscito dai binari troppo presto, facendo tanti danni soprattutto nello spirito di un gruppo giovane. Garibaldino quando si vince, depresso e sfiduciato quando si perde. Stasera il primo grande esame di maturità, anche per l'Upea, insolitamente fragile nella sua “bombonera” ma terribilmente avida di un altro colpo esterno, dopo Avellino, che potrebbe allentare la tensione da matricola. Queste le premesse, a bocce ferme. Poi c'è un'altra sfida, quella tra coach imprevedibili e incandescenti. Entrambi decisi a rinfrancarsi dopo qualche fischio, che non li ha colpiti direttamente, ma li ha feriti nell'onore, orgogliosi come sono del loro lavoro in palestra, del loro carisma, del loro attaccamento a questo sport, che non è solo una professione, ma una filosofia di vita. Perdichizzi-De Raffaele è sfida da non perdere, tra alchimie, zone, pressing e scelte impopolari, stillate facendo le ore piccole davanti al videotape per trovare altra vulnerabilità in chi c'è di fronte. Sembrerebbe quasi un peccato che alla fine debba restare una squadra felice e vincente, un'altra arrabbiata e ferma a quattro punti. Gli sconfitti comunque saranno solo gli assenti. Infine da segnalare che è stato siglato un accordo di partnership tra la Viola ed il quotidiano romano “Il Tempo” che entra così a far parte degli sponsor della società reggina.

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