quannu a testa camina..Oscar Eleni mi ha dato ''0'' in .... condotta. Beh, non è la prima volta che mi succede. Secondo lui devo dire pubblicamente le cose che dico a tavola. Secondo me, ne ho detto una la settimana scorsa con il mio suggerimento per la riforma del campionato. Perfino Fausto Maifredi mi ha ''rimproverato'' per avere messo naso negli affari degli altri. Sono fra l'incudine e il martello.
Penso di averlo detto anche nel mio pezzo per ''La Gazzetta dello Sport'' sull'Olimpia Milano, dicendo che quelli dalla panchina hanno fatto un tonfo micidiale e che Danilo Gallinari, se viene lanciato, non può giocare peggio. Ho anche suggerito al coach Lino Lardo di pensarci bene prima di fare un cambio che altera un quintetto che sta funzionando da Dio.
Questa settimana dico un'altra cosa di cui parlo anche a tavola con tutti: che preferisco un campionato ''italiano'' che abbia dei giocatori ... italiani. Con questo, sono 'nostalgico' dei tempi con 9 italiani e 1 straniero, oppure, come alla fine della mia carriera, nel 1986-87, 8 italiani e 2 stranieri. Leggo questa imposizione del 6+6 e ho anche da dire su questo.
Siamo essere umani. Uno prende una decisione - il 6+6 - e dà un numero ad una cosa e la gente pensa: ''OK, deciso. Sistemato. Finisce lì''. Invece, no. Mi può anche stare bene 6+6... ma fra cinque anni. Io non sono per una soluzione veloce e drastica qui. Sono per una soluzione a gradi, centimetro per centimetro, anno per anno, passo per passo. Mi spiego.
OK, l'anno prossimo, le 18 squadra della Serie A devono avere 6 Italiani in rosa ciascuna. Benissimo. Se la matematica non è un'opinione, vuol dire che devono trovare la bellezza di 108 Italiani per riempire le rose. Secondo voi, ci sono 108 bravi giocatori Italiani? No. Ridicolo. Non ci sono forse neanche 36, una media di due per squadra.
Bene. Cosa succede adesso? Diciamo che abbiamo una mediocre ala italiana. Non ha giocato in A l'anno scorso ma una società, diciamo la Benetton, deve, per forza, avere un sesto giocatore italiano. Insomma, la Benetton si ritrova con l'acqua alla gola. Ok, l'agente di questo mediocre giocatore raddoppia la richiesta. La Benetton paga il doppo per uno che vale la metà.
Succederà questo l'anno prossimo? Matematico! Quindi, una regola che, in superficie, sembra giusta, finisce (a) per arricchire i giocatori italiani di livello mediocre, (b) arricchire loro agenti, (c) impoverire le società, (d) indebolire il livello di gioco della Serie A. Francamente, non mi sembra un bell'affare.
Aggiungo questo. In Legadue ci vorranno pure giocatori italiani o no? Sì. In Serie B d'Eccellenza? Sì. Per di più, quelle società possono benissimo competere con la Serie A per quel mediocre giocatore. Motivo? Semplice: In Serie A è mediocre (il 12°); in Legadue è ottimo (quintetto base), in Serie B d'Eccellenza è una stella (go-to guy).
Come potevano fare questo cambio radicale? A gradi. L'anno prossimo, 2006-07, con 2 italiani per squadra + 10 stranieri; nel 2007-08, con 3 + 9; nel 2008-09, con 4 + 8; nel 2009-10 con 5 + 7; nel 2010-11 con 6 + 6. Per esempio. Così è possibile programmare. Così si ricostruiscono i vivai. Così si fa reclutamento. Così possono inserire un giovane italiano ogni anno anzichè sei in un anno.
Anzi, sarebbe la ''salvezza'' del basket italiano, economicamente nonchè tecnicamente. Forse qualcuno è contento per avere dettato questa legge, tipo Gianni Petrucci, Presidente del CONI, che voleva vedere più italiani. Giusto. Ma giusto anche fare un passo alla volta, almeno al mio avviso. Spero che il mitico Oscar Eleni sia d'accordo. Il suo OK è importante per me.
Dan Peterson
