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 Rebus quota Italiani
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sandro
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156 Posts
Posted - 25/10/2005 :  18:14:24  Show Profile  Email Poster
Almeno DAN PETERSON si pone il problema dei costi che dovrannno sostenere le 18 squadre per ingaggiare 108 giocatori italiani di livello....finirà che lo spettacolo si impoverirà,e chi ci guadagnerà in tutto questo saranno al solito i procuratori!!!


Quota italiani, un bel rebus
25.10.2005. 13:26

Oscar Eleni ha toccato l'argomento più scottante della settimana, forse dell'anno: la decisione del Consiglio Federale riguardo la composizione delle squadre italiane dall'anno prossimo: nei 12 giocatori, 6 stranieri e 6 italiani, compreso uno naturalizzato. Lo ammetto, io sono nostalgico dei tempi di 8 italiani i 2 americani per squadra.
Ho detto ''nostalgico'', non ''guerreggiante''. Perchè preferisco così il campionato? Perchè così è un campionato italiano e non un campionato internazionale e multi-nazionale giocato in Italia.
E' molto semplice. Il pubblico italiano vuole vedere giocatori italiani in campo, come una volta. E' una semplice questione di identità. Mi fa impressione andare, per esempio, al Forum di Assago e sentire i tifosi dell'Armani Jeans urlare alla propria squadra ''MI-LA-NO! MI-LA-NO!''
Mi dico sempre: ''In campo ci sono cinque stranieri e nessuno di loro capisce una sillaba di ciò che stanno dicendo i loro tifosi. Per loro è rumore e basta''. Ed è proprio così.
Ma mi rendo conto che i tempi cambiano. Ormai questo è il diciannovesimo anno che io non alleno. Se una generazione vale quattro anni, io sono indietro quasi cinque generazioni, un gap troppo grande da colmare con la nostalgia per i miei tempi. Ma lo dico non solo per nostalgia.
Lo dico per i costi. Ai tempi, bisognava agire su due mercati soli: italiano e americano, o forse anche quello jugoslavo. Oggi le società spendono follie su ogni mercato in ogni continente.
Lo dico per i vivai. Se, fra dieci anni, tutti i ragazzi alti italiani finiscono a giocare a pallavolo, non voglio sentire nessuno dire: ''Beh!'' Se chiudi la porta in faccia ai ragazzi italiani per giocare in Serie A di basket, vanno altrove''. La pallavolo, con grande astuzia, ha mantenuto un'identità principalmente italiana per il suo campionato. Infatti, la squadra nazionale di pallavolo beneficia di questo fatto, vincendo l'Argento Olimpico nel 2004 e l'oro Mondiale nel 2005. Non mi meraviglio per niente.
Quindi, mi dispiace vedere il pubblico non poter tifare per un giocatore italiano, tranne poche eccezioni. Mi dispiace vedere i vivai morire sistematicamente. Mi dispiace vedere i ragazzi alti andare verso la pallavolo. Mi dispiace vedere la nazionale con una base di selezione sempre più ristretta. Mi dispiace vedere le società buttare soldi dalla finestra per scouting, viaggi e altro per giocatori stranieri non tanto più bravi di quelli italiani che finiscono in panchina.
Speranze? Una sola: produrre italiani più bravi di tutti. I nomi li conosciamo: Danilo Gallinari (17 anni), Marco Belinelli (19), Andrea Bargnani (20), Stefano Mancinelli (22) e Angelo Gigli (22). Ce ne sono altri, ma pochi. Per chiudere le frontiere agli stranieri, ci vogliono tre Gallinari, quattro Belinelli, cinque Mancinelli e via dicendo. I numeri (6+6) sono
belli, ma il talento è un'altra realtà. Ora tocco un tasto delicato: il possibile effetto boomerang.
Nessun allenatore lo dirà ma diversi mi danno l'impressione di non volere un giocatore italiano in squadra. Sia chiaro, non parlo di coach stranieri. Parlo di coach italiani. Mi diranno che sono vecchio, rin********to, ubriaco, drogato, pazzo, in mala fede e tutto il resto. Forse vero tutto. Ma se non ho centrato il bersaglio, l'ho mancato di poco. Qualcuno mi ha anche detto il perchè: il giocatore italiano, protetto dei numeri (6+6) si siede in un attimo.
C'è un altro pericolo, che le società sperano di non dover affrontare: gli agenti dei giocatori. Mi spiego. Diciamo che io sono il GM di una società di Serie A. Diciamo che ho potuto trovare solo 4 italiani per la mia squadra. Non ce ne sono poi tanti ormai. Sei per squadra per 18 squadre = 108 posti per giocatori italiani. Ci sono 108 bravi giocatori italiani? Io dico
di no. Le società dicono di no. Ma devono riempire 6 posti. Il mercato è per chi vende.
Quindi, è una lama a doppio taglio. Non ci sono grandi certezze. Sarà più contento il CONI ma il CONI non deve - come dice Eleni - fare i conti per le società a fine anno. Ecco un controsenso, dove mi contraddico. Certo si buttano i quattrini dalla finestra nella ricerca all'estero. Ma se i prezzi degli Italiani salgono alle stelle, come la benzina negli USA, si finirà a spendere più per un italiano che uno straniero. E' un bel rebus.

Dan Peterson
L'articolo di Oscar Eleni ''Orchi, orchite e fatine''
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QUOTO IN PIENO QUANTO PROPOSTO DA STATISTICO:

TE LO IO UN CONSIGLIO SEMPRE CHE A TE IMPORTI DI FARE QUALCOSA PER IL BASKET ITALIANO: FISSA UN SALARY-CAP STILE NBA CHE NON PUO' ESSERE SUPERATO SE NON CON LA RICONFERMA DI GIOCATORI GIA' SOTTO CONTRATTO A CIFRE PIU' BASSE, COSI' OGNUNO AVRA' LA POSSIBILITA' (E ANCHE IL SACROSANTO DIRITTO!) DI COMPRARE GIOCATORI ITALIANI DI VALORE, INVECE DI GUARDARE QUELLI CHE SE LO POSSONO PERMETTERE COMPRARE I VARI GALANDA, BULLERI ECC...

SE VUOI VERAMENTE FARE QUALCOSA PER IL BASKET PROPONI UNA COSA DEL GENERE, PERCHE' IN QUESTO MODO HAI SOLTANTO AFFOSSATO LE SOCIETA' CHE NON POSSONO COMPETERE CON LE GRANDI!!!

   
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