«Stewart ha grande fisicità e tocca tanti palloni vaganti. Dobbiamo essere bravi a sporcare i tiri di passaggio e a concedere pochi rimbalzi offensivi ai canturini, difendendo di squadra. Mi attendo tanto da Jelic e Bernard». E ancora: «Il duello Perry-Johnson potrà essere una delle chiavi dell'incontro. I due play sono giocatori speculari: entrambi sono forti in penetrazione con Johnson che privilegia provare da fuori, mentre Perry ha più fisicità. Inutile sottolinearlo: le nostre vittorie passano soprattutto dal rendimento di Perry». Così filosofeggiava Giovanni Perdichizzi prima dell'inizio di Upea-Vertical Vision. Ebbene, a bocce forme, si deve convenire come il coach di Capo d'Orlando avesse azzeccato la "lettura" del match che si sarebbe consumato di lì a breve. Purtroppo per lui, Bernard si è rivelato del tutto inadeguato per un soggetto che non finisce mai di stupire quale Stewart (meglio, e di parecchio, in marcatura su Kebu - divenuto nel frattempo leader assoluto della classifica dei rimbalzisti con 12.5 di media - quello Jelic che pure sarebbe in odore di taglio per non essersi dimostrato irreprensibile durante gli allenamenti, così quantomeno sostengono a queste latitudini). Quanto a Perry, Johnson gli è stato superiore almeno di un palmo, tanto che a un certo punto si è preferito concedere fiducia all'ex canturino Levin che pure meriterebbe più spazio in un contesto simile. Del resto, se non fosse stato per una terna arbitrale (in precedenza vieppiù verbalmente attaccata dalla panchina siciliana poiché accusata di fischiare a senso unico pro Vertical Vision) che nell'ultimo ottavo di gara sembrava avesse trangugiato il fischietto quando c'era da sanzionare un fallo dell'Orlandina (lo sfondamento di Perry, peraltro evidentissimo, a 7" dalla sirena, potrebbe anche essere ritenuto una compensazione per ciò che è accaduto (o non accaduto, dipende dai punti di vista) in quei 5' finali. Complice, non lo nascondiamo, una Cantù che contro la carta della disperazione giocata dall'Upea nelle battute conclusive - la difesa a zona - ha fallito quattro tiri da tre uno dietro l'altro, uno più comodo dell'altro. Bastava ne fosse entrato uno e a quel finale caliente non si sarebbe mai arrivati. L'impressione è che, al di là del valore tutt'altro che eccelso della squadra di casa, la tensostruttura intitolata ad Alessandro Fantozzi potrebbe rivelarsi fatale a qualche club dallo spiccato pedigree e non aduso a un certo tipo di arene. «Mai visto una roba del genere in sei anni che vado in giro su tutti i campi della serie A» commentava il vicepresidente Alessandro Corrado riferendosi al clima intimidatorio e alle ripetute provocazioni delle quali è stata fatta bersaglio la panchina biancoblù da un gruppo di scalmati per i quali nel corso del 2° quarto si è reso indispensabile interrompere per qualche minuto la partita visto che erano ormai pronti a invadere il parquet. «Assurdo, non sono mai stato aggredito in tanti anni in cui ho arbitrato e mi tocca sentire le mani addosso ora che svolgo il ruolo di dirigente accompagnatore» racconta con amarezza Vincenzo Casamassima, il quale non è stato raggiunto da un *****tto al volto lì al tavolo del giudici di campo solo grazie al tempestivo intervento dello speaker del palazzo che, immolandosi, ha fatto scudo con il proprio corpo a quello di Casamassima. Ebbene, vai poi a vedere l'entità dei provvedimenti emessi ieri dal giudice sportivo e scopri che questa seratina non propriamente tranquilla è costata solo un ammenda di 432 euro «per offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri, per minacce verbali collettive e frequenti del pubblico agli arbitri e, in particolare, perchè nel 2° quarto alcuni tifosi colpivano il plexiglass a protezione del tavolo degli ufficiali di campo e della panchina della squadra ospite, per lancio di oggetti contundenti isolato e sporadico senza colpire (una mazza in plastica)». Sì, 432 euro, meno della metà dell'ammenda (900 euro) comminata alla VV all'indomani del match con Milano per molto ma molto meno. Mah...

Fabio Cavagna

San Fernando: il protettore di Carrello.

Mandrake e la paura..svanisce!

Allora, la prossima volta, facciamola bene oppure tutti fermi ai propri posti.
Non intendo istigare nessuno, ma siamo rimasti nelle righe, come è giusto, e veniamo descritti come chissà cosa. Almeno in quel modo sappiamo che realmente la colpa è stata nostra nel fare qualsiasi azione.

Per i commenti sulla partita, STENDIAMO UN VELO PIETOSO. I canturini fanno ancora più schifo degli altri club, quali 50 anni di storia del basket, questo non è il modo giusto che una squadra che fa la storia e che ha fatto la storia risponde.

mi sa ke non hanno mai visto una partita di basket e non sanno manco le regole....

c

f.o.
in Oluoma I trust

Orlandina Basket

© 2001 - 2005 Orlandino.it