A 44 ANNI SI PUO' ESSERE IL CAPITANO E GIOCARE IN UNA SQUADRA DI SERIE A SENZA ESSERE INSULTATO E PRESO PER "PAZZO"?? BASTA LEGGERE QUESTO ARTICOLO....Il capitano della Vertical Vision sta per affrontare la sua ventiduesima stagione nella pallacanestro italiana
- Provincia di Como -
La macchina Vertical Vision si è ufficialmente rimessa in moto. Ieri, dopo il raduno di domenica, i biancoblù hanno ricominciato a sudare agli ordini di coach Pino Sacripanti e del preparatore atletico Sam Bianchi. Un Vertical Vision, come anticipato, a ranghi ridotti, che vedrà gli altri effettivi aggiungersi man mano che i giorni passeranno. A iniziare c'erano però due dei tre reduci della scorsa stagione: Andrea Michelori e il capitano Dan Gay. Proprio con il 44enne "italiano" di Tallhassee, Florida, abbiamo fatto una lunga chiacchierata su passato, presente e futuro di questa Vertical Vision. Per lui quella appena iniziata sarà la nona stagione canturina e, come negli ultimi anni, il suo ruolo sarà fondamentale quale guida di tutti i giocatori stranieri e collante nello spogliatoio. Questo perché Dan Gay si diverte ancora come vent'anni fa a giocare e a fare a sportellate sotto canestro con i ventenni di oggi ed è già pronto per non farsi mettere sotto da nessuno... «Siamo ancora qui e come sempre abbiamo cambiato tanto - dice il capitano - ma io sono sempre pronto e carico per dargliele a tutti! I ragazzi nuovi sono delle bravissime persone e mi hanno detto che si tratta anche di ottimi giocatori. Di sicuro non avranno neppure problemi di inserimento, anzi mi daranno una mano quando arriveranno gli altri. In questi giorni ci alleneremo e sicuramente cercheremo di andare a mangiare insieme per conoscerci meglio». Ogni volta che si ricomincia c'è sempre un'atmosfera speciale, non trovi? «Per quanto mi riguarda, sono contento di ritornare per la mia 23ª stagione qui in Italia (in realtà è la 22ª in Italia, la 23ª da professionista, ndr) e sono curioso di conoscere gli altri che devono ancora arrivare, come il play e il pivot, due giocatori fondamentali in questo sport». Secondo il capitano, quali dovranno essere gli obiettivi della stagione che state per iniziare? «L'anno scorso siamo andati bene perché siamo riusciti a dare una faccia alla squadra. Abbiamo raggiunto un grandissimo livello perché siamo riusciti a stare alla pari con formazioni sulla carta più forti di noi e questo è avvenuto grazie alla crescita che abbiamo avuto durante la stagione. Poi alla fine qualcosa non ha più funzionato e ci ha penalizzati ma ora non serve a niente stare qui a parlarne ancora. Dobbiamo ripartire da lì, da quanto di buono fatto e cercare di trasmetterlo ai nuovi». Nel vostro futuro ancora l'avventura europea che quest'anno si chiama EuroCup. Cosa te ne pare? «La formula è diversa dalla scorso anno e per il momento non conosco ancora le squadre avversarie ma prometto che fra un paio di settimane sarò più informato e quindi potrò dire qualcosa di più! Dal nostro punto di vista è ovvio che vogliamo fare bene e cercare di andare il più avanti possibile per ridare a Cantù lo stesso palcoscenico europeo dei tempi d'oro».
Simone Giofrè