Siena: è partita la versione Recalcati 3.0Parte martedì col raduno la stagione della nuova Montepaschi. Con Recalcati in Nazionale, agli ordini di Pianigiani saranno in sei (Hamilton, Woodward, Kaukenas, Da Tome, Stonerook, Eze) a cominciare i lavori, più Lamma in attesa di trovare squadra e forse a breve anche Sanders. “E’ stata un’estate di cambiamenti e in questi casi c’è sempre un punto di domanda. Io sono positivo e penso comunque che abbiamo ottime opportunità di fare bene”, osserva da lontano il capitano Roberto Chiacig, in raduno con la Nazionale a Porto San Giorgio. Al quale, comunque, la nuova squadra è piaciuta: “Ci sono molti giocatori ‘di squadra’ più che solisti e negli ultimi anni abbiamo visto che ha vinto chi è riuscito a giocare insieme: bisogna cercare di aiutarsi per formare un gruppo unito che gioca insieme e si aiuta”.
I SINGOLI
Proprio con la Nazionale Chiacig e Pecile hanno avuto modo di ritrovare da avversario il futuro compagno di squadra Vladimer Boisa, che in realtà ha tutt’altro che brillato. “Giocava in un contesto molto modesto e questo non lo ha aiutato, anzi lo ha costretto a prendersi responsabilità non sue”, spiega ancora dal raduno azzurro Carlo Recalcati. Il quale, a dispetto della presenza di Zukauskas e Sanders (che possono comunque giostrare rispettivamente in ala forte e in guardia) garantisce sulle chance di imporsi che avrà Da Tome: “L’intenzione è che possa avere il suo spazio e la possibilità di dimostrare quello che vale”.
Si riparte con un gruppo nuovo, l’impressione è che con Woodward sul piano professionale-motivazionale e che con Hamilton su quello tecnico-fisico si provi a ripetere l’operazione Vanterpool, che risultò vincente due anni fa. “Possono stare benissimo insieme – commenta Recalcati – alternandosi nel portare palla forti delle loro caratteristiche complementari: Hamilton è un play di statura, mentre Woodward sa meglio costruirsi un proprio tiro”. Vanterpool appunto: quella del passato era la Mps delle guardie capaci di imporsi fisicamente. Quale sarà la caratteristica distintiva della nuova Mens Sana? “Prenderemo spunto dalle caratteristiche che emergeranno durante il lavoro. In questo momento, per come la vedo io, è una squadra che non deve avere per forza di cose dei punti di riferimento ben precisi, ma che può anzi distribuire molto minutaggi e responsabilità offensive”.
LE LINEE GUIDA
Chissà se si riferisce a questo il massimo dirigente senese, Ferdinando Minucci, quando svela che “durante la scorsa stagione ci siamo presi degli appunti con il coach che poi ci siamo imposti di rileggere in estate. Lo abbiamo fatto ed è venuta fuori l’esigenza di una squadra solida mentalmente, difensivamente forte, con gente motivata che abbia voglia di vincere e di dimostrare il proprio valore. E – risponde a chi parla di ridimensionamenti in casa senese – nonostante un mercato difficilissimo, in cui è evidente che se altre squadre alzano il proprio budget i costi dei giocatori aumentano, siamo soddisfatti per aver centrato gli obiettivi che volevamo raggiungere”.
Per il terzo anno consecutivo, il precampionato sarà curato in prima persona da Simone Pianigiani, che sulle linee guida del nuovo gruppo è chiaro: “Questa squadra parlerà la lingua dell’aggressività e della motivazione. Per le proprie caratteristiche farà della difesa la propria arma principale, ma in maniera spettacolare, con atleti che tengono alta l’intensità e l’energia per 40 minuti”. Grande mole di lavoro dunque nelle prossime settimane per questo gruppo senza un passato comune a cui attingere. Anche perché “chi arriverà dagli Europei – racconta Pianigiani – dovrà trovare un meccanismo già rodato a pochi giorni dal campionato, una squadra che abbia le idee chiare in attacco e in difesa. E poi in funzione del calendario che abbiamo è nostra intenzione aggredire subito il campionato”. Non ci sono tabelle di marcia, ma l’obiettivo è un girone di andata alla grande.
LE AMBIZIONI
Per forza di cose, quando si parla di vincere e di ambizioni l’obiettivo va al gruppo che due anni fa conquistò lo scudetto. Cosa bisogna ripetere di quell’esperienza lo dice ancora Pianigiani, che anche allora lavorò in estate alla nascita di quella squadra vincente: “La cosa importante è che il nuovo gruppo capisca ciò che si chiede loro, prima ancora dell’apprendimento tecnico, cioè aggressività, voglia di combattere, e come la squadra dello scudetto di due anni fa con l’obiettivo di fare l’ultimo salto per dimostrarsi vincenti”. Sono stati proprio alcuni tratti d’unione col gruppo di due anni fa a far cadere la scelta senese su certi giocatori. Quali tratti lo spiega ancora il gm Minucci: “La voglia di vincere, la determinazione, il fatto che anche in quella squadra c’erano giocatori che venivano dal sommerso. Ma c’è anche una base che è garanzia di continuità, ovvero le istituzioni, lo sponsor, la città con i suoi splendidi sostenitori, il coach e la struttura societaria. E questo non mi sembra poco”.