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gold
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Posted - 13/08/2005 : 13:42:47
Khimky: Pozzecco firma! Fadini consulente?13.08.2005. 07:33 Gianmarco Pozzecco - Foto LegaBasket Come annunciato dal nostro sito in esclusiva il 10 agosto Gianmarco Pozzecco ha ufficialmente firmato il contratto che lo legherà per la stagione 2005-2006 con il basketball club russo Khimky. La notizia è stata pubblicata ieri dal sito ufficiale del giocatore (http://www.pozzecco.net). Il club di Khimky ha da circa un anno ottimi rapporti con il famoso agente americano Keith Glass che rappresenta, tra gli altri, Melvin Booker (confermato play anche per la prossima stagione e che dividerà il ruolo con Pozzecco). Proprio Glass lo scorso mese avrebbe suggerito al club di affidarsi ad un manager straniero: Andrea Fadini (con il quale lo stesso Glass ha un rapporto di grandissima fiducia). Fadini, al momento, non pare intenzionato a trasferirsi in Russia ma potrebbe essere disponibile ad un servizio di consulenza esterna per il mercato dei giocatori. Il manager udinese che però vive a Verona sta lavorando da diversi mesi per riportare il basket di vertice nella città veneta. Se Fadini confermerà la sua intenzione di non trasferirsi a Khimky è possibile che il club si indirizzi su un altro bravo dirigente italiano: Pino Brumatti. Il nominativo di Brumatti è fortemente caldeggiato sia dall'avversario amico Sergej Belov sia dallo stesso Fadini che stima molto l'ex giocatore. BasketNet
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STatiSTico
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USA
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Posted - 13/08/2005 : 13:44:56
Chi come me crede che i soldi russi stiano rovinando lo sport europeo, calcio con Abramovic e ora anche tutte queste squadrette con budjet miliardari, alzi la mano! E IO LE ALZO TUTTE E DUE! OLTRE STEVE... IL NULLA... 
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napo orso capo
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Posted - 13/08/2005 : 16:45:02
BORMIO (Sondrio), 13 agosto 2005 - Quest’anno l’autunno moscovita sarà un po’ meno freddo. A riscaldarlo ci penserà Gianmarco Pozzecco, con la sua lucida follia, con la sua verve, con la sua fantasia. Dalle nostre parti invece, ci sarà tanta gente che si guarderà attorno smarrita, con un senso di vuoto che l’attanaglierà. Se ne va un altro pezzo di storia della pallacanestro italiana. Dopo i duri colpi già patiti dal campionato italiano per le partenze di Ettore Messina, Gianluca Basile e Denis Marconato, per non parlare dei tanti stranieri di valore, anche il Poz emigra ad Est. Lo attende un contratto annuale con il Khimky, forza emergente della Superliga russa, dove già militano due ex italiani: Melvin Booker (Milano e Pesaro) e il venezuelano Oscar Torres (Napoli), oltre all’argentino Ruben Wolkowyski, al lituano Vytas Danelius, uscito quest’anno da Wake Forest e al portoricano Christian Dalmau, fratello di Raymond visto aUdine. "Una cosa è certa — racconta il play, ieri lasciato a riposo da Recalcati con la Georgia —: dovrò imparare in fretta il cirillico se vorrò strappare di mano la lavagna a coach Elevitch per disegnare gli schemi...". Avrà anche le valigie pronte, ma il buonumore è quello di sempre. Gianmarco alza lo sguardo, ma non lo incrocia con quello di Jasmin Repesa (a cui ha effettivamente strappato la lavagna dalle mani...), seduto dall’altra parte del campo, non lontano. L’allenatore della Climamio è stato l’uomo del destino, il tecnico della rottura, o perlomeno dell’ultima frattura. Un addio alla Fortitudo che è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Una decisione sofferta, forzata indubbiamente anche dallo stesso Poz — il torto non sta mai da una parte sola —, e che ha sancito la fine, almeno per quest’anno, del Pozzecco all’italiana. "E’ vero — racconta — è ora di cambiare aria. Ma spero fra un anno di essere ancora qui a parlare di mercato, di quale squadra italiana mi starà cercando. Non è un addio, solo un arrivederci. Parto con tanto entusiasmo, contentissimo della scelta fatta". Al Poz potete dire di tutto, ma non chiamatelo ipocrita. Volete una conferma? Eccola. "Perché vado a Mosca? Per i soldi". Lo dice con la faccia seria, per quanto gli riesca. Non si nasconde dietro a frasi fatte, tipo "è una scelta di vita". Ma poi elabora: "Il primo contatto era stato con la Dinamo Mosca, ma non se ne è fatto nulla. Oltre all’aspetto economico c’è la voglia di fare un’esperienza di vita. Ero un po’ perplesso inizialmente, per le tante barriere: la lingua, il freddo. Ma in realtà non mi spaventano, possono solo arricchirmi. Una volta entrato in quest’ordine di idee non è stato difficile dire sì". Eppure le alternative c’erano, eccome. "Mi hanno cercato in tanti, anche se in Italia mi ha chiamato solo un allenatore, Walter De Raffaele. Le altre telefonate le ho ricevute dai presidenti. Mi fa piacere ricordare quelle di Castiglioni (Varese), che per me è un secondo padre, di Maione (Napoli), dove sarei andato volentieri, ma ho perso tempo e loro hanno deciso di puntare su Greer. O ancora di Corrado (Cantù), che mi ha detto 'Mi spiace che un giocatore come lei debba lasciare l’Italia'. E non dimentico neppure Sindoni di Capo d’Orlando, che era pronto a trovare persino un lavoro alla mia fidanzata, che fa la biologa. Perché un solo tecnico si è fatto vivo? Perché il basket sta cambiando: si sta andando verso un appiattimento del talento a discapito dello spettacolo. E così gli allenatori diventano sempre più importanti, sono loro i protagonisti in questo tipo di pallacanestro. In Europa ormai ce ne sono tanti che guadagnano più dei giocatori". Il Poz se ne va con un solo rammarico: "Non essere stato me stesso nei tre anni di Bologna, ho cercato di cambiare il modo di giocare, smettendo di essere me stesso nel tentativo di riuscirci. Solo per questo non ho avuto il medesimo feeling della esperienza varesina dove ho passato momenti impagabili. Poco tempo fa ho parlato con Toni Bulgheroni che mi ha detto: 'Le cose che farei per i miei figli le farei anche per te'. Cosa posso chiedere di più? Con Seragnoli il rapporto non è stato in fondo tanto diverso". Ma non è ancora il momento dei saluti, c’è un posto agli Europei da conquistare, e poi, magari, una medaglia. Imbarcarsi per Mosca con del metallo prezioso al collo trasformerebbe l’inverno moscovita in una spiaggia dei caraibi. In questi nostri tempi le persone normali non capiscono e sono confuse . L’altro 99 per cento va avanti tranquillamente.
 
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chacky
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Anguilla
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Posted - 13/08/2005 : 19:06:33
Allora vi dico l'ultima su Pozzecco! Sergio Scariolo lo voleva a tutti i costi all'Unicaja Malaga, avrebbe fatto una coppia fortissima con Garbajosa ormai recuperato, ma i soldi russi lo hanno bloccato.Welcome to the Dream Building! |
patito
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Posted - 14/08/2005 : 02:51:04
quote:
Allora vi dico l'ultima su Pozzecco! Sergio Scariolo lo voleva a tutti i costi all'Unicaja Malaga, avrebbe fatto una coppia fortissima con Garbajosa ormai recuperato, ma i soldi russi lo hanno bloccato.Welcome to the Dream Building!
grazie per la precisazione. E' importante, sapere che i soldi russi valgono di più delle belle parole. P.s. Quando arrivano da noi i soldi russi????

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