Il mesile della F.I.P. ha pubblicato un pezzo sulla stagione dell'Upea.
Da www.fip.itUpea Capo d'Orlando: appuntamento con la storia
di Cristiana Chiapparelli
E’ arrivata al suo appuntamento con la storia Capo D’Orlando, una piccola realtà in provincia di Messina con appena 13 mila abitanti, un paesino a vocazione turistica, steso su dodici chilometri di spiaggia e affacciato sul Mar Tirreno. Da oggi Capo D’Orlando non è solo questo. Oggi non arrivano solo turisti a piantare l’ombrellone e iniziare la stagione estiva. Da tutta la provincia di Messina arrivano i tifosi che vogliono continuare ad acclamare gli eroi dell’Upea: giocatori, allenatori, dirigenti, quelli che insieme stanno scrivendo una pagina nuova della storia di questo paese, una storia che vola verso l’alto, verso l’Olimpo della pallacanestro dello stivale. In una realtà così piccola, dove tutti conoscono tutti, dove non servono i giornali per diffondere le notizie, basta scendere per le strade per accorgersi che qualcosa è cambiato. Non è la costruzione della nuova A1 “Capo D’Orlando-Milano” a destare stupore, euforia, gioia (scherzo delle tifoserie che avevano riempito la città di nuovi segnali autostradali con la scritta A1!). Ma è l’aver finalmente stretto la mano alla storia, quella dell’Orlandina dell’era Sindoni che per anni ha inseguito un sogno diventato realtà lo scorso 14 aprile, quando con due giornate di anticipo sulla chiusura della regular season, il team di Perdichizzi vince contro Ferrara e approda nel campionato della massima serie. Tutto l’interland messinese sale sulla barca della vittoria e si identifica con il successo che stringe a sé tutti gli abitanti, rende l’atmosfera del piccolo centro familiare e speciale. Eppure i preparativi per i festeggiamenti erano iniziati da tempo a Capo D’Orlando, da quando la squadra cominciò a vincere partita dopo partita, senza sosta. Già da Fabriano, Caserta, Ferrara. Poi arrivò la vittoria sul campo magico della Virus Bologna e così in crescendo: 20 vittorie consecutive, 28 dall’inizio del campionato, un 2005 senza sconfitte fatto solo di trionfi. Queste cifre hanno fatto esplodere l’Upea-mania e l’entusiasmo è salito alle stelle. La tv locale Antenna del Mediterraneo ha cominciato a trasmettere in diretta tutte le gare interne ed esterne dell’Orlandina, il PalaFantozzi ha raggiunto gli oltre 3000 spettatori, tutto l’interland si è riversato la domenica a Capo D’Orlando, prenotando i biglietti al Café del Corso, il tradizionale ritrovo della società, della squadra e dei tifosi. Qui si danno appuntamento anche le tifoserie, dagli storici “Pit Bull” che oggi hanno messo su famiglia e la portano al PalaFantozzi, al gruppo più numeroso dei “White Blue Capo”, all’ultimo nato il “Basket Club Muscale”. Ormai il Café del Corso è diventato il punto di riferimento del basket della città. Esiste da cinquant’anni e da venti è gestito da due amici e tifosi, Enzo Serio e Antonio Minciullo. E’ l’unico punto vendita dei biglietti dell’Upea e offre anche il servizio di prenotazione telefonica per chi viene dai paesi vicini. Il maxi schermo fatto allestire dal Sindaco Massimo Carrello ha riprodotto un piccolo PalaFantozzi nel centro storico, dove la sera, dopo la vittoria, Enzo e Antonio aspettano i giocatori per la solita pizza, rigorosamente pizza diavola per Mc Intyre e Howell! Per Hoover invece il primo piatto a base di pesce, più raffinato, come i suoi tiri da tre! “Questo locale è diventato come una casa per la squadra, per i dirigenti, per la società – spiega orgoglioso Enzo Serio, il titolare. Si comincia con la presentazione della squadra a inizio stagione, quando ci sono volti poco familiari, giocatori nuovi che devono prendere confidenza, poi si finisce per diventare una grande famiglia e nessuno ci abbandona più! Anche i giocatori degli anni passati ci vengono a trovare appena possono e si sentono come a casa”. La vita cestistica ruota intorno a questo Café che ti permette di fare un tuffo nella storia attraverso poster, trofei, bandiere e maglie firmate, per arrivare alle gigantografie di questa squadra di oggi appese anche sul soffitto! Mc Intyre, Hoover, Oliver, Howell, Montonati, Pilotti, Caprari, Bonsignori, Ferrienti, Grappasonni, Fabi, Marisi, e poi Giovanni Perdichizzi, il coach che non ha mai abbandonato la provincia di Messina nella sua carriera cestistica, e certamente il presidente Enzo Sindoni con tutte le altre pedine fondamentali della società, i dirigenti storici che hanno sempre lottato e creduto nell’Orlandina basket, gli sponsor che hanno investito e dato fiducia. La fatica di tutti oggi è ripagata con una vittoria che solo un anno fa era utopia, quando si lottava per restare in B1. Poi arrivò la domanda per la Legadue e la notizia che Capo D’Orlando era stata ripescata. “Non è stata una casualità – afferma il giovane presidente Sindoni. Tante volte abbiamo provato a salire nelle categorie più ambite e abbiamo lavorato sodo per farlo. Siamo sempre stati accanto al binario e quando è passato il treno siamo saliti al volo! Questa opportunità non potevamo farcela sfuggire. Volevamo fare la Legadue e magari arrivare ai playoff. Poi la magia è riuscita perfettamente, anche se nessuno ci credeva!”. Il presidente era forse l’unico a crederci davvero. Gia’ anni fa’, quando era sindaco di Capo D’Orlando (lo è stato per nove anni, dal 1994 al 2003), fu lui a progettare e realizzare il PalaFantozzi, lui ad inaugurare la struttura il 24 febbraio 2001, con un discorso di auguri che esordì con una frase che fece ridere tutti: “Noi qui ci giocheremo la serie A!”. Una di quelle battute dette per sdrammatizzare, senza pensarci su, ma che a volte finiscono per segnare la storia! Ora si pensa all’ampliamento della struttura comunale. Il sindaco Carrello è ben disposto ad affidare la gestione e quindi i lavori all’Orlandina (le trattative sono in corso quando noi andiamo in stampa). Anche il sindaco è uno sportivo, allenatore di volley da 25 anni, felice per questa vittoria: “Non credevo si avessero dei risultati così immediati – afferma. Devo dare atto a Perdichizzi di essere stato fenomenale. Con le sue qualità professionali ha plasmato un gruppo secondo le sue regole, il suo carattere, la serietà, la voglia di vincere! Questa vittoria rappresenta il sogno e la speranza: il sogno di essere sempre primi e la speranza di portare in questa realtà così piccola dell’Italia del sud sviluppo e crescita economica. Noi siamo felici di accogliere qui l’Italia del grande basket!”.
Forza ORLANDINA